Fitodepurazione: cos’è, come funziona e in cosa consiste

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Sono diverse le attività umane che portano alla produzione di acque reflue, cioè di scarichi.

Ecco perché i processi che eliminano da esse la parte contaminante diventano di grande importanza. La purificazione di tali acque è essenziale perché la parte inquinante in esse contenuta è di gran lunga superiore alla reale capacità auto-depurativa di terreno, mare, fiume o lago.

La tecnologia altro non fa che simulare lo stesso processo di depurazione che avviene in natura e lo facilita. Il trattamento di depurazione delle acque reflue consiste nell’eliminare la parte inquinante raccogliendola in fanghi, in modo che ció che ne deriva risulta facilmente smaltibile dal corpo ricettore. Uno dei sistemi di depurazione possibile è quello di fitodepurazione e proprio di questo andremo a parlare di seguito.

Che cos’è la fitodepurazione?

Sistema di fitodepurazione in un ambiente paradisiaco

La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue domestiche. Questa tecnica consiste nel riprodurre il funzionamento di bonifica tipico delle zone acquatiche. È una depurazione di tipo biologico che si avvale dell’azione delle piante che danno vita a dei microrganismi batterici che procedono alla depurazione delle acque di scarico.

Chiamati anche Constructed Wetlands, questi sistemi di fitodepurazione possono essere usati come un vero e proprio processo depurativo oppure come impianti terziari che vanno ad intervenire dopo la lavorazione di un altro tipo di depurazione. Ciò avviene quando il tipo di depurazione usata in precedenza non riesce autonomamente a raggiungere i livelli imposti dalla norme prima di immettere le acque ormai purificate nella zona ricevente.

Ricorda che gli impianti di fitodepurazione necessitano di pretrattamenti che nel suo funzionamento eviteranno intasamenti che porterebbe a problematiche di utilizzo.

Tra le prime azioni da fare quella di rendere impermeabile il terreno sottostante, a meno che esso non lo sia naturalmente. Tutto ciò garantirà il minimo livello di manutenzione che prevede il sistema. Restano essenziali le analisi chimiche periodiche allo scarico che sono imposte dalla legge.

Fitodepurazione: dove è nata e quali sono le sue origini

Il sistema di fitodepurazione ha origine antica, risale, infatti, alla Roma Imperiale.

Ai giorni nostri questo metodo di depurazione delle acque è stato utilizzato molto negli anni Sessanta (’60) negli Stati Uniti e poi negli Settanta (’70) in Europa, con una maggiore concentrazione in Germania e nei Paesi Bassi.

Attualmente i sistemi di fitodepurazione sono molto apprezzati e utilizzati in tutto il mondo in chiave moderna con strumenti e tecnologie più innovative ed efficaci.

Questi modi di filtraggio possono essere classificati in base al tipo di pianta utilizzata che può andare delle microalghe, come invece si può trattare di piante galleggianti o ancora delle macrofiti radicate sommerse o emergenti.

A cosa serve la fitodepurazione: ecco perché è molto utilizzato questo processo

Sistema di fitodepurazione all'apertoCome accennato prima, la fitodepurazione è un processo che riproduce il funzionamento naturale della depurazione delle acque di scarico. Il suo largo utilizzo è dato dal bisogno di cercare meccanismi che siano sostenibili dall’ambiente stesso e che siano perfetti per il buon mantenimento di esso, evitando l’utilizzo di materiali nocivi.

Risponde, dunque, all’esigenza di rendere i processi ecosostenibili senza l’impiego di strutture meccaniche che portano con loro un grande consumo energetico. Substrato, piante, refluo e microrganismi presenti cooperano in questo sistema di depurazione determinando interazioni di tipo chimico, fisico e biologico che faranno si che le acque vengano introdotte senza agenti inquinanti nel corpo ricevente.

Questo tipo di impianti sono composti da un bacino impermeabilizzato con la presenza di piante che possono essere o meno acquatiche. L’acqua non depurata arriva allo strato di ghiaia e piante dove entrano in gioco dei microrganismi che, attraverso reazioni biochimiche, eliminano la parte inquinante presente. In questo modo il sistema di fitodepurazione delle acque lavora correttamente depurando al meglio l’acqua su cui si sta intervenendo.

È nelle radici delle piante che si sviluppano i microrganismi essenziali per il funzionamento dell’impianto; essi, infatti, assorbendo l’ossigeno raccolto dal fogliame, danno via a processi chimici che fanno in modo di filtrare lo sporco. Nella fitodepurazione dunque, tecnologia ed ecologia vanno a braccetto.

Tutto ció che abbiamo finora illustrato ha fatto sì che questo tipo di impianti di depurazione dell’acqua abbia man mano visto il suo utilizzo estendersi non solo per quanto riguarda le acque reflue domestiche, ma anche agricole e a volte industriali.

Quali sono i principali vantaggi della fitodepurazione?

La fitodepurazione è la risposta ecologica agli impianti di depurazione tradizionali che utilizzano l’energia elettrica. Quindi come avrete capito il primo tra tutti i vantaggi è la sua ecosostenibilità, aspetto molto importante nel 2023 e negli ultimi anni.

È una soluzione molto interessante per quanto riguarda le aree abitative che risultano isolate, non allacciate alla fognatura pubblica, usarla vuol dire evitare di riversare il contenuto nocivo direttamente in acqua oppure optare per l’utilizzo di una fossa biologica.

Impianti di questo tipo permettono inoltre di minimizzare l’utilizzo delle tradizionali reti fognarie, grazie anche ai loro costi sia di costruzione che di manutenzione a dir poco contenuti. Nonostante il bisogno di superfici piú ampie per il suo utilizzo la fitodepurazione rimane comunque una scelta molto vantaggiosa se si tratta di depurazione delle acque.

Altri vantaggi che sono connaturati nella fitodepurazione:

  • La lunga durata degli impianti con il bisogno di una minima manutenzione;
  • La possibilità di riutilizzare le acque di scarico restando comunque rispettosi dell’ambiente in cui esso sta;
  • Totale assenza di cattivi odori, non rimane acqua stagnante che crea una pozza maleodorante, tutti gli agenti inquinanti vengono filtrati ed eliminati senza portare con sé ripercussioni;
  • L’impianto con la presenza delle piante puó assumere anche un aspetto gradevole oltre che naturale, divenendo un qualcosa allo stesso tempo utile ed ornamentale;
  • Puó essere realizzato anche nelle immediate vicinanze dell’abitazione, anche qualora abbiate a disposizione uno spazio ridotto sará sufficiente per creare l’impianto di depurazione della vostra casa;
  • Sono tipologie di sistema che possono essere utilizzate anche in occasioni dove si necessita di filtraggio per pochi mesi all’anno, per essere funzionanti non hanno bisogno di un utilizzo continuo.

Impianti di fitodepurazione: scopriamo le varie tipologie

Sistema di fitodepurazione su larga scala

Gli impianti di fitodepurazione rappresentano una soluzione ecologica per il trattamento delle acque reflue, basata sull’azione combinata di piante acquatiche, substrati naturali e microrganismi. Questi sistemi si distinguono in diverse tipologie, ognuna caratterizzata da specifiche modalità di funzionamento e vantaggi. La scelta della tecnologia più adatta dipende dalle condizioni ambientali, dagli spazi disponibili e dalla qualità dell’acqua da depurare.

Sistemi a flusso superficiale

I sistemi a flusso superficiale imitano perfettamente l’ecosistema delle paludi, con l’acqua che scorre delicatamente sopra un substrato di ghiaia o terreno. Le piante acquatiche, come le canne e le tife, non solo decorano il paesaggio, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel filtrare e purificare l’acqua.

Questo sistema è perfetto per grandi superfici ed è ideale per chi cerca un’ottima soluzione ecologica.

Impianti a flusso subsuperficiale orizzontale

Progettati per mantenere l’acqua al di sotto del substrato, questi sistemi offrono un trattamento silenzioso e discreto.

Le radici delle piante, immerse in un letto di ghiaia, lavorano in sinergia con i microrganismi per rimuovere nutrienti e inquinanti. Grazie al design chiuso, riducono al minimo la proliferazione di insetti e la diffusione di odori.

Sistemi a flusso subsuperficiale verticale

Se cerchi massima efficienza in uno spazio ridotto, i sistemi a flusso verticale sono la soluzione ideale. L’acqua viene distribuita dall’alto verso il basso, attraversando un substrato che garantisce un’eccellente ossigenazione.

Questa configurazione accelera i processi biologici, rendendo il sistema particolarmente adatto a trattare acque reflue con carichi organici elevati. Siamo di fronte ad un impianto particolarmente utile e interessante.

Sistemi ibridi

I sistemi ibridi uniscono i punti di forza delle diverse tecnologie. Questi impianti sono progettati per gestire le acque reflue più complesse, offrendo una soluzione versatile adatta sia a grandi impianti industriali che a residenze.

Fitodepurazione domestica e industriale: ecco le caratteristiche

Questa soluzione in scala ridotta è perfetta per chi desidera trattare le acque reflue della propria abitazione in modo sostenibile. Gli impianti domestici si integrano armoniosamente nel giardino, trasformando lo spazio esterno in un sistema vivente capace di purificare l’acqua in modo naturale ed esteticamente piacevole.

Gli impianti industriali di fitodepurazione, invece, rappresentano una risposta ecologica e innovativa per il trattamento delle acque reflue derivanti da processi produttivi. Progettati per adattarsi alle esigenze di diversi settori, combinano tecnologie avanzate con il potere naturale delle piante per garantire alte prestazioni e rispetto per l’ambiente.

Come effettuare correttamente la fitodepurazione: guida step-by-step

Occorre intanto sapere che ci sono delle occasioni in cui è di estrema necessità realizzare degli impianti di fitodepurazione, come ad esempio nel caso di un’abitazione o comunque un fabbricato che produce acque reflue e non è nè allacciato nè allacciabile al sistema di fognatura pubblica.

Step 1: misurazioni e collocazione dell’impianto

Campo per la fitodepurazione

Per prima cosa occorre che l’impianto che si va a posizionare sia commisurato al fabbisogno di chi poi lo utilizzerá come sistema filtrante, si parlerà di abitante equivalente come unità di misura.

In genere il conteggio applicato per i complessi residenziali è in base ai posti letto previsti, per le fabbriche in base ai dipendenti e cosí via.

La dimensione dell’impianto e la sua portata devono essere sufficienti a sopportare l’utilizzo del complesso di persone che avranno accesso alla zona in cui sorgerà l’impianto. La normativa prevede 5 mq di bacino per ogni abitante.

Per quanto riguarda la fossa, essa dovrá prevedere 150/200 litri per ogni abitante equivalente. Per quanto riguarda il pozzetto degrassatore andrá commisurato in base al numero di cucine, lavanderie o comunque apparecchiature che andranno a collegarsi a essa.

Step 2: costruzione dell’impianto

costruzione impianto fitodepurazioneNella costruzione dell’impianto ció a cui occorrerà fare attenzione è la pendenza del terreno circostante, che sarà un dato molto importante per il corretto funzionamento, perché esso farà in modo che al cosiddetto vassoio, cioè la vasca o bacino a tenuta stagna arrivi la proporzione di acqua giusta che garantisca la giusta depurazione.

La profondità della vasca dovrá essere almeno di 80 metri e verrà riempita con due strati di ghiaia uno piú spesso, l’altro piú fine, sopra di loro un telo composto al 50% di terreno vegetale l’altra metà di torba dove verranno messe le piante che aderiranno con le loro radici. A monte del vassoio assorbente una fossa.

Ad inizio e fine del letto assorbente invece ci saranno dei pozzetti che faciliteranno l’ispezione per il controllo del livello dell’acqua e il prelievo di campioni dei liquami per tenere i livelli adeguati alle norme vigenti.

Step 3: scelta delle piante

Le piante andranno scelte in base alle condizioni metereologiche e climatiche della zona, in modo che esse resistano e possano svolgere al meglio le loro funzioni depurative.

Molto importante ricordare che l’autorizzazione alla costruzione di un impianto di questo genere deve essere rilasciata dal comune di competenza e la domanda deve essere presentata da un professionista abilitato.

Quali piante scegliere per la fitodepurazione?

Esistono una grande varietà di piante che possono essere utilizzate per la fitodepurazione, ma la scelta dipende dalle specifiche esigenze e dalle caratteristiche dell’area in cui verrà realizzato il sistema di depurazione.

Scegliere le piante è fondamentale per riuscire a creare un sistema di depurazione perfetto: ecco perché queste piante devono essere in grado di resistere alle variazioni climatiche e alle condizioni ambientali, e devono avere una buona capacità di assorbimento dei nutrienti. Le piante più utilizzate per la fitodepurazione, fondamentalmente, sono di tre tipologie, ovvero le piante emerse, le piante galleggianti e le piante palustri.

Le piante emerse crescono nella parte sommersa dell’acqua e sono in grado di assorbire i nutrienti presenti nell’acqua attraverso le radici. Alcune piante emerse comuni sono il giunco, la ninfea, la canna di palude e il salice.

Le piante galleggianti, invece, come dice il nome, galleggiano sulla superficie dell’acqua e assorbono i nutrienti attraverso le radici la lemna e il giavone d’acqua. Ultime ma non per importanza, le piante palustri crescono in zone umide e acquitrinose e sono in grado di assorbire i nutrienti dall’acqua attraverso le radici. Le piante palustri più utilizzate sono il tifo, il fior di giaggiolo e la menta acquatica.

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